FABBRICANTE@SCUOLA

ITALIA

Bambini della scuola materna e della scuola elementare

L’obiettivo è verificare se i nuovi metodi di insegnamento sono in grado di contribuire al superamento dei metodi di insegnamento frontali, a favore di una didattica esperienziale in cui gli alunni diventano autori del proprio apprendimento. Sviluppare le competenze socio-relazionali Potenziare lo sviluppo delle competenze logico-matematiche, scientifiche e linguistiche. Stimolare l’immaginazione dei bambini utilizzando software e hardware.

Dal 2014 al 2020

N/D

Italiano

Maker@school, il progetto INDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione Innovazione e Ricerca Educativa) per l’innovazione scolastica

Francesca Palareti, Lorenzo Guasti.

Maker@School” è un progetto che fa parte della ricerca 4 “Strumenti e metodi per la didattica laboratoriale”, che analizza il fenomeno dei maker in relazione agli scenari e agli effetti sul sistema scolastico italiano.

Il progetto “Maker@School” analizza le specificità del modello di apprendimento proposto dal “Movimento Maker” applicato alla didattica laboratoriale nelle scuole. La ricerca si propone di indagare le possibili interazioni tra i metodi di lavoro degli “artigiani 2.0” e gli attuali modelli di apprendimento degli studenti. Gli “artigiani digitali” sono coloro che, con passione, progettano e costruiscono apparecchiature meccaniche ed elettroniche nei loro laboratori, chiamati Maker spaces o Fab Labs.

L’obiettivo di queste attività di tipo maker è innanzitutto quello di potenziare lo sviluppo delle competenze logico-matematiche, scientifiche e linguistiche, di far emergere le metacompetenze e le soft-skill e di stimolare gli studenti a un approccio più partecipativo e coinvolgente.

Le attività di progettazione e produzione di prodotti sono anche un ponte di collegamento tra l’ambiente scolastico e il mondo esterno, in quanto forniscono agli studenti competenze avanzate che possono essere facilmente utilizzate al di fuori della scuola.

A livello didattico, la progettazione e la creazione dell’oggetto diventano un pretesto per mettere in atto meccanismi di analisi e autoanalisi e per mettere in pratica conoscenze e competenze.

Le attività hanno riguardato due aree: ‘La serra idroponica a scuola’ e ‘La stampante 3D nella scuola dell’infanzia e primaria’. Gli alunni hanno imparato a vedere la tecnologia come un mezzo per realizzare un progetto ed esplorare nuove forme di pensiero e collaborazione. Per quanto riguarda l’ambiente della scuola materna, il primo esperimento “costruire giocattoli con la stampante 3D”, ha coinvolto una stampante 3D con l’uso del software Tinkercad che ha aiutato i bambini a condividere e scambiare idee.

Partendo dall’osservazione delle forme geometriche, i bambini sono stati invitati a creare opere d’arte con materiali riciclati. Queste opere sono state poi ricreate su una lavagna interattiva e successivamente dalla stampante 3D. Nella fase finale i bambini hanno avuto la possibilità di valutare il loro lavoro e di proporre miglioramenti.